Check del Controllo. Il tempo giusto.
Il Check del Controllo. Cosa e come "lasciare andare".
Continua...Il Check del Controllo. Cosa e come "lasciare andare".
Continua...Le mezze stagioni sono come l'Arte, ci permettono di acclimatare cuore e Anima e ci rendono più forti e consapevoli. Regaliamoci momenti d'Arte a casaccio senza fine, senza obiettivi. Riprendiamoci la nostra mezza stagione.
Continua...La ripartenza ci coglie impreparati : è la nostra primavera in ritardo. Non dobbiamo per forza ricominciare a correre!
Continua...Siamo dietro le quinte della nostra vita. Senza immaginare che personaggio saremo, chi ci verrà chiesto di interpretare, quali saranno le battute che ci aspettano.
Continua...
Quando l'unica cosa che conta è "essere se stessi"...è arrivato il momento di dedicarci un percorso individuale con un metodo d'aiuto innovativo, divertente e profondo allo stesso tempo. Il counseling espressivo è metodo di counseling riconosciuto dal 2007. *Info counseling*
Il Metodo Espressivo-Bioenergetico di T. De Vecchi
Il Metodo Espressivo-Bioenergetico ideato nel 2003 da Tamara Paola De Vecchi ha dato vita nell’ultimo decennio alla sperimentazione della Teatroterapia ed al suo reale riconoscimento come disciplina specifica e professionale.
Il Metodo si basa sull’unione delle tecniche espressive e di ricerca dell’attore con le pratiche e la teoria della Bioenergetica di Alexander Lowen; questo metodo prevede una serie di esercizi, tecniche di drammatizzazione e processi di rielaborazione post-espressiva che si concentrano sull’analisi del corpo, dei suoi vissuti e del suo sentire.
Il Metodo Espressivo-Bioenergetico è praticabile solo da Teatroterapeuti Accreditati e prevede una formazione triennale e una pratica professionale con supervisori APIT.
Le fonti e i maestri che hanno accompagnato questo metodo, le sue evoluzioni e la passione che coniuga il teatro alla ricerca sono molti: Osho, A.Lowen, Daniel Goleman, M. Erickson, J.Kabat-Zinn …
Espressivo-bioenergetico è sinonimo nella pratica professionale, nei gruppi e nei programmi di teatroterapia di ascolto corporeo, riconoscimento delle qualità espressive, lavoro individuale e di gruppo sulla struttura, sulla maschera e sui condizionamenti che portiamo con noi.
Da oltre 10 anni il Metodo Espressivo-Bioenergetico ha permesso al corpo di trovare un modo creativo di farsi ascoltare e farsi comprendere.
Quella libertà di essere e di non essere, di non definire il risultato, di non controllare il successo…è la somma della costante accettazione dell’inaspettato.
Sento il forte bisogno di tornare a quel non fare, non progettare, non essere per forza sempre sul pezzo, perché anche se cadranno tutte le foglie dall’albero andrà bene, se non cadranno tutte andrà bene lo stesso...
E’ importante per me essere consapevole che il controllo sarà sempre qualcosa di profondamente sconosciuto in natura. Tutto fluisce senza forzatura, accettando il tempo, le avversità, le gioie e le rinascite come completamento ciclico della Perfezione, se voglio restare in contatto con la parte più “naturale” della vita…posso lasciare andare il controllo.
Oggi più che mai, l’emergenza, i lock-down, le perdite e i cambiamenti delle regole sociali ci stanno insegnando a non “fissare” sempre ed ossessivamente obiettivi : performanti giornate alla ricerca di qualcosa che è sempre un po' più in là nel tempo, un po' oltre il nostro confine, un po' troppo bisognoso di sacrificio, impegno ed energia.
Il non-fare è il lasciare che tutto accada restando presenti a noi stessi e coltivando l’unica vera risorsa importante “IL Sé Creativo”,
l’Arte…è la nostra eterna mezza stagione!
Nell’Arte troviamo la temperatura giusta, anche le nostre emozioni più estreme trovano forma, colore, parole e suoni che le rendono un flusso arricchente e positivo. L’Arte è come quella brezza primaverile, come il tepore autunnale in un giorno di sole, ci crea intorno quell’aurea di ascolto, di pace e totale e positiva interdipendenza che cambiano la qualità delle nostre giornate.
Dedichiamo quindi tempo ad attività che ci collegano all’ARTE così come la possiamo sperimentare…scrivere tanto per scrivere, colorare e dipingere per muovere occhi e mani nel colore, cantare e suonare uno strumento senza alcun fine se non il puro godimento…camminare per accogliere ogni immagine e respirare, leggere di nuove storie e di nuove vite…guardare mostre per il puro piacere di passeggiare tra le sale e di cogliere particolari nuovi…danzare davanti alla televisione o in una stanza piccola per la voglia che abbiamo di tornare a sentire il corpo che si muove senza limiti (a parte gli spigoli della stanza!)…
L’Arte può essere la nostra mezza stagione che ci permette una pausa senza performance.
Una pausa di affidamento puro, alla Vita, all’Universo …perché tanto ci saranno sempre inverni gelidi ed estati torride, ci saranno sempre piccole o grandi avversità….e noi abbiamo diritto a regalare a noi stessi LA MEZZA STAGIONE!
Tamara
Un programma di 3 incontri via SKYPE in sessioni interattive, appositamente creato per LIFC, che offre un supporto creativo e divertente per superare il vissuto di questi ultimi mesi e per prepararci insieme a riemergere con nuovi stimoli e nuovo entusiasmo.
Con Tamara Paola De Vecchi e Maria Chiara Signorini, arti-terapeute esperte già impegnate nei reparti, con LIFC e il progetto MARTINO, a dare sostegno emotivo attraverso la Teatroterapia; saremo collegati via SKYPE in tre appuntamenti dedicati alla resilienza, alla forza e alla rinascita.
13 maggio 17:30/18:30 – 1° incontro dedicato all’Auto-biografia:capiremo insieme cosa significa scrivere di se stessi e per se stessi, aprendosi alla pagina bianca senza temere di non saper scrivere o di non saper comunicare. Sarà importante comprendere come riscoprire se stessi attraverso la scrittura, riconoscendo il nostro valore e le nostre qualità senza giudizio e senza timori.
20 maggio 17:30/18:30 – 2° incontro dedicato all’Arteterapia:
approfondiremo,
grazie ai nostri lavori e agli esempi personali, come le immagini
possono darci uno stimolo importante per presentarci e sostenere il lato
giocoso e creativo della nostra personalità. Quali sono dunque le
parole chiave della nostra personale resilienza? L’arte sa svelarcele,
sorprendendoci!
27 maggio 17:30/18:30 – 3° incontro dedicato alla Mindfulness:
la
consapevolezza corporea può darci quella sensazione di calma e di
tranquillità di cui abbiamo bisogno per credere maggiormente in noi
stessi e superare i momenti difficili. Praticheremo insieme un esercizio
di Mindfulness personalizzato per ricordare al corpo e alla mente le
migliori scelte creative (parole ed immagini) di forza e di sostegno per
un nuovo inizio.
In un certo senso questa nuova fase post emergenza è quasi più traumatica della precedente.
Siamo passati dal cercare di occupare il tempo, a cercare di capire come sopravvivere alle distanze, alle mascherine, alle nuove regole.
C’era chi stava ancora rileggendo quel libro che aveva abbandonato tempo fa, chi stava scrivendo un progetto nuovo per provare a realizzare il suo sogno nel cassetto, chi aveva ripreso i diari della scuola e stava ricordando chi era e cosa voleva…eravamo in preparazione del cambiamento e ora dobbiamo aprirci ad un quotidiano che ci appare strano e ancora indefinito.
E’ normale sentirsi confusi.
In questo vero momento di transizione facciamo dunque appello alla volontà di lasciare accadere ciò che deve accadere, lasciamoci trasportare vigili dalle sensazioni, dalle percezioni, facciamo decidere al corpo cosa va bene e cosa non va più.
Mai come ora tutto ciò che è superfluo deve cedere il posto ad un’attesa creativa: scrivere, disegnare, leggere, camminare nel verde e aspettare…che il “nuovo” arrivi a bussare alla nostra porta, senza tensione, senza sforzo, senza fare per forza qualcosa.
E’ la nostra primavera in ritardo. Ci meritiamo quel sonno strano, quel lieve nervosismo e quel desiderio di depurazione da pensieri e comportamenti che non fanno più per noi.
Ripartire è ciò che ci viene chiesto, ma non stressiamoci oltremodo anche con grandi tentativi di identificare il futuro e le sue evoluzioni, questa pandemia ci ha davvero insegnato che conta il momento presente, questo respiro, questa giornata e che il resto, con i suoi tempi, arriverà.
Con amore
Tamara
E' un tempo sospeso, uno spazio chiuso, un vuoto da ascoltare quasi familiare.
I momenti che stiamo vivendo assomigliano ad un respiro che finisce e all'aria che non riesce a rientrare, questo tempo assomiglia maledettamente al virus che ci ha colpiti e lasciati senza fiato per rialzarci.
Siamo dietro le quinte della nostra vita. In attesa di riuscire sul palco, senza sapere se ancora ci sarà un palco e una storia, senza conoscere i tempi e senza immaginare che personaggio saremo, chi ci verrà chiesto di interpretare, quali saranno le battute che ci aspettano.
Restare a guardare la giornata che passa è davvero difficile, dopo i primi compulsivi tentativi di connessione, di corsi online, di video fitness, di zoom come se non ci fosse un domani...restiamo di nuovo in compagnia di quel sipario calato, di quelle luci spente.
Che fare? Il punto è proprio questo. Riuscire a non fare, vivere solo il momento così come si presenta: vuoto, annoiato, senza tempo e senza orizzonte.
Il potere autentico e creativo di questo vuoto è un'occasione unica per riaprire dentro di noi i cassetti dei sogni, quelli vigili, quelli lucidi, quelli che abbiamo chiuso da tempo perché troppo indaffarati a rincorrere il quotidiano.
Quali erano i miei sogni? Cosa volevo sperimentare? Dove volevo andare?
In questo spazio sospeso dietro le quinte della nostra vita abbiamo un'occasione unica e preziosissima, RIAPRIRE IL CASSETTO DEI SOGNI, inventare il nostro personaggio, senza che sia condizionato dal lavoro, dagli impegni, dalla società.
Siamo chiamati ad immaginare dunque, senza freni o giudizi, di riemergere da questo periodo, con un motivo nella testa, una canzone, un'immagine di noi, un'idea di trasformazione senza se e senza ma.
Non accadrà mai più di poter riassegnare a noi stessi un personaggio, uno scopo, un progetto diverso e totalmente nuovo. Possiamo davvero ricominciare a sognare di essere altro, prima ancora di "fare" altro. Scegliamo di cambiare le nostre parole, il nostro stile di vita, le nostre abitudini, di imparare cose nuove e di sperimentarci in nuovi copioni.
Diamoci ora la possibilità di rinascere, come questo tempo sospeso ci chiede di fare.
Le quinte della nostra vita sono un luogo di pace e di calma dove tutto può accadere, riprendiamo quel libro, rivediamo quel film e richiamiamo quella vecchia amica d'infanzia….riprendiamoci la libertà di essere noi stessi, di costruire la vita come la vogliamo e l'abbiamo tanto desiderata.
Questo è il tempo per sognare che... tutto può cambiare.
Tamara
© 2018. Il Metodo Espressivo è Counseling, Teatro e Teatroterapia dal 1999 con Tamara Paola De Vecchi