Il counseling e la ricchezza del corpo.

 

Così come Lee Strasberg, famoso coach e ideatore metodologico nel campo della recitazione, sosteneva i suoi attori attraverso una minuziosa analisi del loro linguaggio corporeo, così il counseling  è oggi in grado di trarre infinita energia dalla ricchezza dei messaggi che gesto, movimento e postura ci regalano in ogni istante della nostra giornata.

L’importanza di garantire al cliente uno spazio d’ascolto protetto e non giudicante di ciò che il corpo esprime, anche e soprattutto inconsapevolmente : questa la ricchezza del counseling ad indirizzo espressivo bioenergetico.

Quando ci permettiamo di interpretare senza pregiudizio e di osservare senza condizionamenti come le nostre mani accompagnano le nostre parole, come scegliamo di camminare e di muoverci nello spazio senza meta, quali gesti ci vengono spontanei, quali invece fatichiamo persino a riprodurre….il qui è ora si manifesta, la verità corporea ci spiega ciò che sino ad oggi appariva confuso.

Accade dunque nello spazio di una relazione d’aiuto a mediazione corporea che il cliente sveli a se stesso con immediatezza, con stupore e spesso con commozione, piccole e grandi verità, sul proprio vissuto emotivo, sulle proprie relazioni, sul momento che sta vivendo; in sintesi nel counseling il corpo viene ascoltato davvero, viene riconosciuto come fonte di verità senza mediazione e  senza barriere.

La ricchezza del corpo, dei suoi contenuti ancora non tradotti si sposa alla ricchezza dei momenti di ascolto che il counseling dona al cliente come elemento fondante di questo processo di sostegno.

Il counseling espressivo bioenergetico ha sperimentato in questi anni la fusione dell’analisi di Lowen con gli elementi più etici della PNL e dell’Ipnosi Eriksoniana, dando vita ad una serie di tecniche ed esercizi per l’interpretazione del linguaggio non-verbale che sostengono ed integrano perfettamente i processi di ascolto ed accoglienza nella relazione d’aiuto one-to one.

 

Tamara Paola De Vecchi